Sono lontani i tempi in cui l'industria dei sex toys proponeva, come unica categoria di prodotti, una collezione di oggetti dalla forma fallica: oggi vibratori e dildo hanno non soltanto funzioni avanzate grazie allo sviluppo della tecnologia ed alla sua applicazione al mondo della sessualità, ma hanno anche design eleganti e ricercati, spesso tanto discreti che a prima vista è davvero difficile capire di avere a che fare con un potente stimolatore sessuale.
Tante sono le aziende del settore che hanno vinto premi per il design dei loro sex toys, anche al di fuori dell'industria del benessere sessuale: il primo vibratore a vincere i celebri Red Dot Awards in Germania fu DeLight di Fun Factory nel 2008, e da allora il ciclone dei riconoscimenti alla tecnologia utilizzata nei giocattoli erotici più innovativi non si è più fermato.
La stessa Fun Factory, da quel lontano 2008, ha visto ben 21 dei suoi sex toys d'eccellenza premiati con oltre 64 riconoscimenti tra nominations e premi, Gvibe Mini ha ricevuto i Red Dot Awards, mentre il modello Satisfyer Pro Penguin ha vinto ben tre riconoscimenti nell'arco dell'anno 2017: Red Dot Awards, iF Design Award e Good Design® Selection.
Proprio sul modello Satisfyer Pro Penguin si focalizza il mio guest post apparso sul blog ufficiale di The Sexy Sheep 69: non si tratta di una recensione, bensì di un articolo informativo volto a far conoscere a chi si avvicina per la prima volta al mondo dei sex toys, la categoria più discreta ma potente di vibratori e stimolatori clitoridei:
Di pari passo con il design dei sex toys, anche le loro funzioni si sono evolute a passi da gigante negli ultimi anni, a braccetto con lo sviluppo della tecnologia. Oggi la penetrazione vaginale è solo una piccola parte delle infinite possibilità offerte dal mondo dei vibratori: gli stimolatori clitoridei sono diventati sempre più sofisticati e vengono finalmente progettati sull'anatomia femminile anziché sulla base delle fantasie maschili e sugli stereotipi diffusi dal mondo del porno. Il classico vibratore si è curvato per la stimolazione del punto G, e la potenza delle vibrazioni viene preferita rispetto alle dimensioni. [...]
Dietro questa rivoluzione c'è un'idea di base: oggi i produttori di sex toys si identificano più come creatori di prodotti per il benessere sessuale (e non!) degli utenti, che come parte dell'industria del porno. Vogliono proporre l'autoerotismo come un atto naturale e benefico per l'armonia della coppia e per la salute dell'individuo, e non necessariamente come un momento di trasgressione hard, cosa che può mettere a disagio gli utenti principianti o semplicemente timidi e che non sempre corrisponde con i desideri delle donne.
Il mio desiderio per il futuro è proprio che i sex toys, visto che già sono stati riconosciuti come gioielli di design e di tecnologia, possano finalmente uscire dalla nicchia del mondo adult e diventare sempre più mainstream: in quanto oggetti per il benessere sessuale, meritano di essere utilizzati da tutti senza stereotipi o tabù. Chissà se un domani li potremo acquistare alla luce del sole nelle farmacie, nei grandi magazzini o nei negozi di lingerie.
Leggi il mio articolo completo per The Sexy Sheep 69 qui.
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